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EVENTI A PIETRELCINA

FESTA PATRONALE IN ONORE DELLA MADONNA SS. DELLA LIBERA | PRIMA DOMENICA AGOSTO

La religiosità di Padre Pio nasce collegata intimamente a quella del Pietrelcinese dell’epoca che è schiettamente derivata dall’ambiente in cui vive, dalle difficoltà che ivi incontra. E’ portato a ragionare partendo dal concreto, dall’esperienza diretta e quotidiana e a vedere gli avvenimenti nella loro semplice successione come una sorta di racconto epico. (a lato il simulacro della Madonna della Libera - foto di Angelo Masone)

La religione e la religiosità così vissute e così tramandate dal contadino nel tempo derivano da una sicurezza che gronda dal fatto che a lui è stato dato di credere in Dio con ferrea fede, per cogenza d’ambiente, in comunione con gli altri.

La vita della piccola comunità pietrelcinese era scandita nell’arco di un intero anno da un susseguirsi di appuntamenti religiosi. Una tradizione che trovava la sua massima espressione nelle feste religiose di chiesa e di «piazza». Processioni, messe cantate, novene si legavano indissolubilmente alla caratteristica presenza delle bancarelle, dove la “copèta” [torrone] e “l’andrite” [nastri di noccioline] si illuminavano dei tenui raggi delle lampade ad acetilene, alla presenza delle gioiose esplosioni dei mortaretti e alla tradizionale partecipazione della locale banda musicale.

Erano avvenimenti che segnavano il momento più intenso di quel magico ed armonico sodalizio tra il sacro e il profano. Devozione che raggiunge la massima espressione la prima domenica di agosto in occasione della festa patronale in onore della Madonna SSma della Libera, la Madunnella nostra, come affettuosamente viene chiamata da ogni Pietrelcinese, così come la chiamava Padre Pio.

FESTA RELIGIOSA IN ONORE DELLA MADONNA SS. DELLA LIBERA, PATRONA DI PIETRELCINA | 3 DICEMBRE

Ai tempi di Padre Pio fanciullo, come anche in più remote epoche, era uso far «uscire» il simulacro della Madonna per le vie del paese con l’intento di porre fine a calamità meteorologiche che minacciavano i raccolti o anche per allontanare la morte, come in occasione di quella tremenda epidemia di colera del 1854. (nella foto una processione del 3 dicembre 1921)
In quei tempi il terribile morbo mieteva vittime e la paura, il terrore di contrarre la malattia era enorme. Lo sconforto era grande per cui il popolo di Pietrelcina, in preda alla disperazione, come ultimo rimedio decise di affidarsi alla Madonna della Libera che venne portata in processione per le strade del paese perché al suo passaggio fosse debellato il morbo. La speranza e la fede non vennero deluse, avvenne il miracolo. Da quel giorno iniziò ad abbassarsi drasticamente la mortalità per colera in seno alla popolazione di Pietrelcina.
Era il 3 dicembre che da allora, ogni anno, segna la ricorrenza della «liberazione» dal colera ed è festa di penitenza e di preghiera,


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